Depuratore a Sciacca, Mangiacavallo chiede alla Regione di velocizzare l’iter per la realizzazione di nuovi impianti

Parte delle coste saccensi non sono balneabili a causa degli sversamenti in mare di reflui e acque nere che, oltre ad offuscare la l’immagine della città, causano un danno ambientale enorme per il quale la Corte di Giustizia europea ci ha spesso puniti con delle sanzioni.

Matteo Mangiacavallo, che, dal 2017, chiede alla Regione di prendere provvedimenti a riguardo, con il cambio del commissario unico alla depurazione ha nuovamente sollecitato la questione.

“Dal 2017 – afferma – ho avuto diverse interlocuzioni con il precedente commissario unico per la depurazione Enrico Rolle, chiedendo periodicamente di conoscere quando finalmente Sciacca, Agrigento e Favara avrebbero avuto i depuratori e le reti fognarie di cui hanno bisogno e che mancano da tempo immemorabile. Mi sono sempre state fornite delle scadenze sull’avvio delle relative gare di appalto mai rispettate. Oggi si pone una nuova opportunità. Il precedente commissario è stato sostituito da poco dal professor Maurizio Giugni e con lui sono stati nominati due sub-commissari. Inoltre il decreto legge del 14 ottobre 2019 n.111 (cd. Decreto Clima) ha introdotto nuove disposizioni per fronteggiare le procedure d’infrazione in materia ambientale dando al commissario più pregnanti poteri per velocizzare l’iter per la realizzazione dei nuovi impianti.”

“Alla luce di questi fatti questa volta ho voluto rivolgermi al governo Regionale, chiedendo, tramite un’interrogazione scritta, un impegno a stilare insieme al Commissario un cronoprogramma dei lavori, specifico e puntuale, che consenta in modo chiaro e trasparente di far conoscere a tutti i cittadini le diverse fasi e i tempi dell’iter che deve essere seguito per la realizzazione dei suddetti interventi.”

“ La città di Sciacca” – continua Mangiacavallo – ha diversi km di costa inutilizzabile a causa degli sversamenti in mare e questo fatto frena indubbiamente gli investimenti nel settore turistico. Garantire il mare pulito, oltre che rappresentare un segno di civiltà, rappresenta il miglior biglietto da visita per gli ospiti della Sicilia. Inoltre se non si velocizzano le procedure, rischiamo ancora di pagare per le infrazioni comunitarie visto che la Sicilia è stata già condannata dalla Corte di Giustizia europea per il cattivo trattamento delle acque reflue in aree urbane. E’ inutile ricordare che spesso le multe sono più onerose degli interventi richiesti.”

“E’ chiaro “ – conclude Mangiacavallo – che è necessaria da parte degli uffici regionali una stretta collaborazione con il commissario per accelerare l’ottenimento dei pareri e proprio per questo il Governo Regionale deve assumersi degli impegni precisi”.

Veronica Gallo

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