Purtroppo i cambiamenti climatici hanno prodotto una situazione che porta da un estremo all’altro. Il nostro territorio, per esempio, è lo stesso che nel novembre 2016 è stato letteralmente devastato dalla bomba d’acqua, con una grave conseguenza anche sulla vita di un saccense, disperso. Temporale che si è poi ripetuto il 25 gennaio scorso. Ebbene: a distanza di appena cinque mesi a finire sotto i riflettori adesso è l’emergenza siccità. Una questione che al momento sta preoccupando il nord Italia, dove il timore non riguarda solo le coltivazioni agricole, ma anche perfino la scarsa disponibilità di acqua potabile. E mentre si avvicina una preoccupante ondata di caldo, con punte fino a 40 gradi in diverse città italiane, ci si preoccupa anche della situazione in Sicilia. Diverse regioni di tutta Italia hanno già dichiarato lo stato di calamità naturale. La Sicilia non lo ha fatto. Su questo attacca il Movimento Cinque Stelle: “La regione a maggior rischio desertificazione d’Italia e con la più grave crisi idrica – ha detto Ignazio Corrao, Europarlamentare grillino – non si è ancora mossa in tal senso, mentre nei soli territori di Parma e Piacenza sono stati già stanziati oltre 8 milioni di euro di indennizzo per affrontare l’emergenza siccità”. In Sicilia si stima un calo di oltre 80 milioni di metri cubi d’acqua e la rete perennemente colabrodo. A rischio ci sono coltivazioni, allevamenti, ma anche attività ricettive ed industriali.
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