Due lapidi marmoree di interessante valore storico risalenti una al XVI secolo e l’altra al XVII sono state collocate stamane nell’atrio del museo Scaglione di Sciacca.
Un ritrovamento delle lapidi conservate all’interno di un salone della chiesa Madre nel 2018 dal professor Franco Lo Bue, storico e archeologo. Poi l’architetto Giuseppe Cattano, oggi Ispettore Onorario ai BB.AA. ne riconosce il valore storico e si attiva per la valorizzazione. Dagli studi del professor Piero Mortillaro, studioso e ricercatore, riesce a trovare il nome del committente, Giovanni Maurici, nobile della città dei Templi.
La lapide riporta al centro uno stemma raffigurante un leone rampante sovrastato da un elmo con cimiero (un’aquila con le ali aperte), che il Savasta nel famoso caso di Sciacca attribuisce alla famiglia Maurici e che rappresentava considerato lo spessore e il peso, la copertura di manufatto sepolcrare della famiglia. E’ stata rinvenuta anche una seconda lapide rinvenuta raffigurante due stemmi della famiglia Perollo e Maurici potrebbe rappresentare il frontale di una fontana a suo tempo posta nella sacrestia della Chiesa di Santa Maria del Giglio.
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