Emergono altri dettagli dopo il blitz antimafia di ieri che ha portato a smantellare i presunti vertici di due mandamenti e di sedici famiglie di “Cosa Nostra” agrigentina. I militari dell’Arma che hanno condotto l’operazione “Montagna” sulla base delle indagini della DdA di Palermo, stamane hanno diffuso un ulteriore video dove si vedono alcuni degli arrestati compiere un’estorsione ai danni di un’azienda, il fatto è riferito al settembre del 2014. Nel filmato, si sentono gli incendiari individuare un escavatore e dopo avviene la deflagrazione in diretta con il conseguente incendio del mezzo.
Tra i dati diffusi oggi dai Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, vi è anche l’ammontare dei soldi in contanti che sono stati sequestrati ad alcuni appartenenti al sodalizio. Un vero “tesoretto” di oltre 500.000,00 euro in contanti, ritenuti provento delle illecite attività. Questo il dettaglio dei sequestri: 230 mila euro a Giuseppe Luciano Spoto, 200 mila euro a Vincenzo Mangiapane, quasi 18 mila euro a Giuseppe Blando. Mentre Domenico Maniscalco, il commerciante saccense di 53 anni, sono stati trovati 49 mila euro.
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